Santo

San Cassiano

Le notizie più antiche su Cassiano sono riferite da Prudenzio, nei primi anni del V secolo. Nel suo viaggio verso Roma, Prudenzio si fermò a Forum Cornelii e venerò le spoglie del martire, custodite in un sarcofago al di sopra del quale erano raffigurati alcuni episodi del martirio.

Non si conosce l’anno del martirio né la pena subita. Non è considerata attendibile la versione tramandata da Prudenzio, secondo il quale Cassiano, che esercitava la professione di insegnante, sarebbe stato condannato ad essere ucciso dai suoi stessi allievi con gli stiletti usati per incidere le loro tavolette.
Se fosse vera questa tradizione bisognerebbe pensare ad un martirio subito non ad opera di un magistrato romano, ma nell’ambito di sommosse popolari.

Il culto si estese anche a Milano intorno al 450 e in Tirolo, mentre una raffigurazione del santo è presente a Ravenna, in Sant’Apollinare Nuovo.
Nel corso del XII secolo si diffonde un leggenda che fa del Santo l’apostolo di Sabiona, in Tirolo, esiliato dai pagani, ove subì il martirio narrato da Prudenzio.

A Imola la leggenda subisce un’ulteriore corruzione e Cassiano risultò vescovo della città.

Agnello (sec. IX) ricorda che sopra la tomba del Santo fu costruita la prima Cattedrale situata fuori dalla città, attorniata da altre costruzioni fino a formare un fortilizio, a cui venne dato il nome di Castrum Sancti Cassiani. Nel sec. XIII il Castrum venne raso al suolo e le reliquie trasferite nella nuova Cattedrale.